fumare foglie della pianta, procurandosi allucinazioni ed euforia.
Piante allucinogeni Nativi americani
Quest'erba, giudicata in passato come l'oppio dei poveri, era largamente utilizzata come blando sedativo dalle proprietà ipnotiche e rilassanti, soprattutto attraverso il suo estratto, o come tintura. L'erba in questione è una variante della classica lattuga, facente parte della famiglia delle Asteracee (i progenitori dell'odierna lattuga), definita genericamente "lactuca sativa", si presenta sotto tre forme differenti:
Lactuca Virosa
Lactuca Canadennnis
Lactuca Serriola
Tutte e tre le tipologie presentano effetti psicoattivi, se consumate. Grazie alle ricerche di un italiano, Giorgio Samorini, editore del giornale Eleusis del Museo Civico di Rovereto, possiamo sapere l'utilizzo di questa pianta nel corso della storia antica. I loro effetti sono noti sin dall' antico Egitto: era la pianta associata alla dea della fertilità Min, ed era utilizzata sia a scopo sedativo che come afrodisiaco, estraendone il lattice biancastro che sgorga spontaneamente dopo aver praticato delle incisioni sul suo fusto.
L'erba era nota anche ai Romani ed ai Greci: attorno al 430 a.C., Ippocrate ne descrive le proprietà sedative, associando i suoi effetti al ben più raro, potente e costoso oppio. Spostandoci a Roma, Dioscoride Pedanio, naturalista e chirurgo spesso al seguito di campagne militari di Nerone attorno al primo secolo avanti Cristo, descrive le immagini ed i sogni indotti dall' utilizzo del lattice di lattuga velenosa. Plinio il Vecchio fa lo stesso, soffermandosi particolarmente sulle proprietà afrodisiache della pianta nella sua Naturalis Historia, descrivendola in questo modo:
"Provoca sonnolenza, può raffreddare gli appetiti sessuali, purgare lo stomaco ed aumentare il volume del sangue".
Per arrivare poi ad Augusto, che fece erigere una statua in onore dell'infusione della lattuga selvatica, dichiarando che gli avesse salvato la vita. Saltando più avanti nel tempo, la lactuca sativa venne impiegata fino al XIX secolo come sostituto dell' oppio e studiata con cura dal Concilio della Società Farmaceutica della Gran Bretagna nel 1911, scoprendo le sostanze responsabili degli effetti psicoattivi di questa pianta: la lactucopicrina e la lactucina. Negi anni '70, venne utilizza in ambiente hippy come sostituto della marijuana e degli oppiacei.
La lattuga selvatica ha un duplice effetto, che varia in base alla dose assunta: fino ad un grammo di principio attivo, agisce come soppressore del dolore e calmante; a dosi più elevate, iniziano a fare effetto le sostanze simil-alcaloidi della pianta, inducendo stati di euforia e rilassatezza, simili per certi versi alla marijuana o all'oppio. Non porta assuefazione, anche se la si consuma in grandi quantità, e non provoca overdose, anche se il consumo eccessivo può portare ad effetti collaterali sgradevoli. Ma come veniva utilizzata questa pianta? Ci sono diverse metodologie per somministrare la lattuga selvatica:
- Infusi e tisane prodotti dalle foglie, soprattutto quelle esterne, che pare contengano più lattice
- Essiccazione delle foglie ed loro utilizzo in una mistura da fumare (come usavano gliHopi)
- Estrazione del lattice
I primi due metodi di utilizzo sono abbastanza semplici, e non richiedono spiegazioni. Per quanto riguarda invece l'estrazione del lattice, si può procedere in due modi differenti:
- Estrazione del lattice dalla pianta viva: tramite questa procedura, semplice e collaudata per l'estrazione di molti altri tipi di lattice, è possibile preservare la pianta integra per un successivo riutilizzo. Si tratta di incidere il fusto con un oggetto tagliente, e di raccogliere il lattice biancastro che fuoriesce dalla pianta nel corso di ore, ponendo un contenitore sotto l'incisione, utilizzando la stessa procedura dell' estrazione del caucciù.
- Estrazione del lattice per immersione: questa procedura richiede l'estirpazione ella pianta intera, che verrà messa in acqua per almeno 24 ore. La lactucopicrina e la lactucina, infatti, sono quasi totalmente solubili in acqua, il che consente di ottenere un "infuso a freddo" di acqua e principi attivi. Una volta che l'acqua sarà diventata marrone scuro, occorrerà filtrare il liquido dalle parti macerate della pianta, e lasciare evaporare fino ad ottenere una polvere marrone lucente (il lattice, esposto all'aria, assume una colorazione bruno-scuro). E' possibile forzare l'evaporazione con l'ebollizione, ma si corre il rischio di far deteriorare i cristalli di lattice, se sottoposti a fiamma viva o a temperatura eccessiva.
Gli Hopi utilizzavano prevalentemente il primo processo di estrazione descritto sopra, anche se probabilmente erano a conoscenza del secondo. Ottenevano una pasta marrone e gommosa, simile all' hashish, che mescolavano assieme alle altre erbe della mistura e fumavano durante la cerimonia della pipa, per ottenere visioni ed entrare in comunicazione con gli spiriti.
NB: Le informazioni relative la preparazione della lattuga per usi non alimentari, non vuole in alcun modo spingere le persone a farne uso, ma vengono riportate esclusivamente informazioni di carattere storico e culturale. LA DROGA UCCIDE, NON USATELA QUALSIASI ESSA SIA!!!
Il rosmarino come pianta alimentare e officinale è dotato di numerose proprietà che lo rendono prezioso sia in cucina che come rimedio naturale. Il rosmarino ha innanzitutto delle proprietà antiossidanti tanto che il suo estratto viene utilizzato proprio a questo scopo in ambito alimentare.
La ricerca scientifica sta approfondendo le proprietà del rosmarino che, secondo uno studio recente, insieme all’origano potrebbe essere utile per abbassare i livelli di glucosio nel sangue e dunque eventualmente per migliorare la prevenzione e la gestione del diabete di tipo 2. Il merito sarebbe degli antiossidanti presenti nel rosmarino, in particolare in alcune varietà coltivate in serra.
E’ poi molto recente la conferma della capacità dell’aroma del rosmarino, legato al suo olio essenziale, di migliorare la memoria. Uno studio di qualche tempo fa e un ulteriore studio conclusosi da poco hanno evidenziato che il profumo del rosmarino risulterebbe in grado di migliorare la memoria prospettica in soggetti di età superiore ai 65 anni.
Sono inoltre in corso di studio le proprietà anticancro del rosmarino. In particolare una sostanza contenuta nel rosmarino ha attirato l’attenzione dei ricercatori per la sua capacità di potenziare l’azione di alcuni farmaci chemioterapici.Rosmarino, Buono Anche da Fumare.
Chiunque può coltivare del tabacco in casa, grazie ad una legge regolamentata alla fine degli anni ’80 (precisamente dal 1986).
Ci sono, ovvio, alcuni limiti. Il primo riguarda il termine “uso personale”. Si intende “uso personale” in questo caso la coltivazione e il possesso di circa un migliaio di foglie. Il secondo riguarda l’aspetto propriamente commerciale: non si può vendere il tabacco coltivato in casa, per nessuna ragione al mondo.
Rispettati questi due limiti, potete stare tranquilli e produrvi il vostro tabacco. Ovviamente non è un’operazione semplice. Richiede pazienza, costanza nel curare la pianta e il tempo necessario perché dia i suoi frutti.
Vi anticipiamo che non è facile far germinare il seme del tabacco e vi consigliamo vivamente di partire nettamente avvantaggiati: comprate i vasetti con le piantine germinate 
Che voi acquistiate le piantine germinate o decidete di farle germinare con cura e dedizione del miglior pollice verde, vi elenchiamo le diverse fasi della coltivazione:
- Le piantine di tabacco vanno mantenute in vasetti e al sole per circa due settimane. Bagnatele quotidianamente (come lavarsi i denti). In questo modo si adatteranno al vostro ambiente domestico;
- Dopo due settimane trapiantate le piantine in un terreno concimato. Lasciate tra una pianta e l’altra circa mezzo metro di spazio. Le piante di tabacco sono grandi e hanno bisogno del “loro spazio”;
- Annaffiate le piante una volta al giorno. Non utilizzate fertilizzati e se proprio volete utilizzarli, fatelo il meno possibile;
- Le piante di tabacco hanno dei fiori stupendi. Vostro malgrado dovrete tagliarli. Altrimenti impediranno alle foglie di svilupparsi;
- Ci vorranno quattro mesi perché le foglie siano pronte e possiate tagliarle. Non tutte le foglie sono uguali. Se tagliate le foglie in alto avrete un tabacco dolce, mentre quelle in basso hanno un sapore più forte;
- Una volta tagliate le foglie, dovete lasciarle esiccare in un luogo il più possibile asciutto e lontano da qualsiasi agente atmosferico;
- Quando le foglie sono secche a sufficienza, per i vostri gusti, tritatele e mettete via il trinciato.
Come accennato in precedenza il tabacco non è una pianta facile da coltivare. Richiede, come molte altre piante, cura ed attenzioni costanti. Oltre che un terreno adeguato. Scartate l’idea di coltivare una pianta di tabacco sul balcone di casa, tanto per intenderci.
I passaggi che vi abbiamo riportato sono stati semplificati ma non prendete paura. Se avete la possibilità, la volontà di dedicare cura alla pianta o alle piante che decidete di coltivare e quindi se avete passione, é un’esperienza che vale la pena di provare.
Magari non sarà buono, al primo tentativo per lo meno, come alcuni tabacchi che trovate in commercio ma ve lo immaginate il momento in cui rollerete la prima sigaretta con il tabacco fatto dalle vostre mani
La pianta DATURA STRAMONIUM detta anche erba del diavolo è una pianta diffusa in tante parti del pianeta ed appartiene alla famiglia delle Solanacee. I nomi “erba del diavolo” ed “erba delle streghe” si riferiscono alle sue proprietà allucinogene, sedative e narcotiche.
In passato era famosa per l'uso nei rituali magico-spirituali degli sciamani, dei druidi e dalle streghe europee. L’assunzione avviene prevalentemente bevendo decotti/tisane ma può essere anche fumata o masticata. Dopo una sensazione di euforia ed esaltazione spesso con allucinazioni si cade in stato di trans ipnotico.
Si tratta di una pianta altamente velenosa a causa dell'elevata concentrazione di potenti alcaloidi, presenti in tutti i distretti della pianta e principalmente nelle radici e nei semi. Della pianta vengono talvolta utilizzate le foglie in forma di tisana, ma si riportano vari casi di decessianche per l’utilizzo di due soli grammi di foglie. La preparazione delle dosi, spesso gestita da inesperti, può essere fatale causando una paralisi del sistema respiratorio, istinti suicidi ed omicidi.
Un uso terapeutico, utilizzato in passato, consisteva in sigarette contenenti foglie di stramonium ed altre erbe medicinali per alleviare l’asma bronchiale, finché non furono evidenti gli effetti collaterali e la dipendenza che i pazienti subivano inevitabilmente fumando tutti i giorni tali sigarette.
Secodo la tradizione si tramanda che le streghe ne facessero uso anche nelle loro pozioni d'amore. Questa erba non veniva solo ingerita, ma era uno degli ingredienti degli unguenti che le donne si spalmavano e che veniva assorbito durante le danze dei sabba. L' effetto allucinogeno poteva essere simile a quello di un volo il che spiega la convinzione, piu' volte ribadita nelle confessioni, di aver attraversato i cieli trasportate dal demonio, il famoso "volo delle streghe".
In secoli più recenti veniva usata da malfattori per intontire le proprie vittime, spesso viandanti, ad esempio offrendo tabacco o del vino mescolato a semi di stramonio e non sempre le vittime si risvegliavano.
L'erba del diavolo continua a fare danni, ecco la cronaca di due casi recenti..
In passato era famosa per l'uso nei rituali magico-spirituali degli sciamani, dei druidi e dalle streghe europee. L’assunzione avviene prevalentemente bevendo decotti/tisane ma può essere anche fumata o masticata. Dopo una sensazione di euforia ed esaltazione spesso con allucinazioni si cade in stato di trans ipnotico.
Si tratta di una pianta altamente velenosa a causa dell'elevata concentrazione di potenti alcaloidi, presenti in tutti i distretti della pianta e principalmente nelle radici e nei semi. Della pianta vengono talvolta utilizzate le foglie in forma di tisana, ma si riportano vari casi di decessianche per l’utilizzo di due soli grammi di foglie. La preparazione delle dosi, spesso gestita da inesperti, può essere fatale causando una paralisi del sistema respiratorio, istinti suicidi ed omicidi.

Secodo la tradizione si tramanda che le streghe ne facessero uso anche nelle loro pozioni d'amore. Questa erba non veniva solo ingerita, ma era uno degli ingredienti degli unguenti che le donne si spalmavano e che veniva assorbito durante le danze dei sabba. L' effetto allucinogeno poteva essere simile a quello di un volo il che spiega la convinzione, piu' volte ribadita nelle confessioni, di aver attraversato i cieli trasportate dal demonio, il famoso "volo delle streghe".
In secoli più recenti veniva usata da malfattori per intontire le proprie vittime, spesso viandanti, ad esempio offrendo tabacco o del vino mescolato a semi di stramonio e non sempre le vittime si risvegliavano.
L'erba del diavolo continua a fare danni, ecco la cronaca di due casi recenti..
No comments:
Post a Comment